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   RE                              LA
Tu scendi dalle stelle, o re del cielo,
                   SOL    LA          RE
e vieni in una grotta al freddo, al gelo,
                   SOL    LA          RE
e vieni in una grotta al freddo, al gelo.
 
 
     LA7        RE         LA7           RE
O bambino mio divino io ti vedo qui a tremar.
         LA                      SOL LA     RE
O Dio beato ah, quanto ti costò l'avermi amato,
     LA             SOL LA      RE
ah, quanto ti costò l'avermi amato!
 
    RE                              LA
A Te che sei del mondo il Creatore
                   SOL    LA          RE
mancano panni e fuoco, o mio Signore,
                   SOL    LA          RE
mancano panni e fuoco, o mio Signore.
 
     LA7        RE         LA7           RE
Caro eletto pargoletto, quanto questa povertà
         LA                      SOL  LA       RE
più m'innamora poichè ti fece, amor, povero ancora,
     LA              SOL  LA       RE
poichè ti fece, amor, povero ancora.

	 
  •  In origine Tu scendi dalle stelle era stata 
     scritta dal santo compositore Alfonso Maria de'
     Liguori in napoletano, infatti l'originale è 
     conosciuta come: Quanno nascette ninno. 
        Il canto natalizio fu composto nel 1754 e in 
     origine venne pubblicato nel 1816 con il tito-
     lo: Per la nascita di Gesù.
     Successivamente il testo napoletano fu tradotto 
     in italiano e cantato nelle chiese di tutto il 
    Paese nei giorni di Natale.
    
    Tu scendi dalle stelle è un canto tradizionale d'Italia dove fino ai primi anni del 2000 
    era in uso, soprattutto al meridione, farlo risuonare con la zampogna e la ciaramella 
    nelle proprie case per augurio. La tradizione è andata via via scemando anche se in 
    alcune zone del sud Italia, seppur di rado, è ancora possibile "imbattersi" in qualche
    zampognaro nei giorni delle festività natalizie.
       A dire il vero, però seppur la tradizione è andata perdendosi negli ultimi anni c'è 
    stato un forte interessamento sulla popolare canzone del santo napoletano ed è diven- 
    tato motivo di dibattito culturale l'opportunità di insegnare nelle 
    scuole questo canto natalizio, spesso associato anche al presepe (dato 
    che che parla della natività di Gesù Bambino) e visto, per questa ragio-
    ne, dai contrari come un simbolo della cristianità e offensivo delle altre religioni, 
    senza forse considerare che comunque in realtà questo canto in Italia dovrebbe essere, 
    forse, considerato pop, perché è per l'appunto oggi questo è un canto popolare prima
    ancora che religioso.